Sono continue le notizie di sequestri di mascherine chirurgiche di fabbricazione cinese da parte delle forze dell'ordine.
360 mila a Trieste (fonte Ansa), oltre un milione in diverse zone d'Italia (fonte la Repubblica).
Eppure ci sono distributori, commercianti e catene della grande distribuzione che ancora si riforniscono di mascherine cinesi.
E' un male assoluto acquistare dallal Cina? Ovviamente no. Ci sono anche aziende cinesi molto serie e che producono con tutte le caratteristiche normative e di sicurezza necessarie. Ma la mascherina chirurgica è un prodotto a basso costo e, ormai, la differenza di prezzo tra quelle prodotte in Italia e quelle importate è di pochi centesimi di euro.
Allora perchè assumersi dei rischi?
La logica del profitto e della speculazione in realtà non è mai tramontata.
Se nella prima fase della pandemia c'è chi ha fatto guadagni enormi importando quei dispositivi di protezione che in Italia non si trovavano, oggi c'è chi continua ad arricchirsi immetendo (o provando ad immetere) sul mercato prodotti a bassissimo costo, nell'ordine dei cinque centesimi, di fabbricazione cinese.
Comprare italiano significa avere garanzia di qualità, vuol dire acquistare prodotti sottoposti a severi controlli di conformità, vuol dire sostenere una filiera produttiva che, lo abbiamo imparato nel marzo scorso, è essenziale per il nostro paese.
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mascherine covid 19 continuano i sequestri